rata fuori controllo? calma e sangue freddo

Calma e sangue freddo, è questo il consiglio che ci sentiamo di dare a coloro che hanno in corso un mutuo a tasso variabile. A partire da luglio 2022 i ripetuti rialzi annunciati e poi messi in atto dalla BCE hanno portato gli indici Euribor, quelli utilizzati per calcolare il tasso effettivo dei mutui a tasso variabile, a crescere di un 3%. Dai livelli negativi in area -0,50% sono infatti arrivati a superare quota 2,5%.

L’impatto sulle rate è stato significativo e repentino: per un mutuo di 100.000 euro, quindi di importo medio basso, vuol dire un aumento della rata mensile di circa 250 euro.

E allora che fare? La scelta emotiva più normale sarebbe quella di fermare questo incremento passando al tasso fisso. Questo sarebbe possibile in due modi, il primo è quello fornito dall’ultima manovra finanziaria. Per tutto il 2023 i clienti che hanno in corso un mutuo a tasso variabile di chiedere alla banca di passare al tasso fisso, in questo caso il tasso applicato è quello calcolato sommando lo spread del mutuo all’IRS della durata residua del mutuo (es se ho un mutuo a tasso variabile allo spread del 1,2 per 28 anni, il tasso applicato sarebbe calcolato sommano l’1,2% al IRS a 25 anni, quello più vicino per difetto). L’altra opzione è quella di surrogare il mutuo cercando un prodotto a tasso fisso vantaggioso.

Il problema di passare al fisso come da manovra finanziaria è che i tassi ormai sono saliti e la convenienza dipende proprio dallo spread che si è ottenuto con il mutuo a tasso variabile. Facciamo un esempio, se ho uno spread del 2,5 potrei ottenere un mutuo a tasso fisso oltre il 5%. Se ho uno spread basso, ad esempio inferiore all’1% questo potrebbe consentire di ottenere un mutuo con un tasso fisso intorno al 3/3,5%.

Nel secondo caso potrebbe essere interessante sfruttare questa opportunità.

Per la surroga a tasso fisso invece questo è certamente il momento meno favorevole in assoluto degli ultimi anni, salvo trovare offerte in area 3/3,5% ci sentiamo di sconsigliare questa opzione.

E allora? Allora ci vuole clama e sangue freddo, chi ha fatto un mutuo a tasso variabile negli scorsi anni ha goduto di tassi incredibilmente bassi, probabilmente avrebbe potuto surrogare un paio d’anni fa ma comunque ha messo da parte un risparmio che questi ultimi mesi di rialzo hanno intaccato in minima parte, si tratta di tenere duro e tentare la surroga quando i tassi si riposizioneranno in area 3/3,5 (o meno). Chi ha contratto da poco un mutuo a tasso variabile deve resistere qualche mese, le previsioni sono di una assestamento dei tassi che inizierà probabilmente dall’estate o subito dopo.

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