Dopo l’ultimo aumento dei tassi ad opera della BCE del 27/10 è utile rivedere ciò che è successo negli ultimi mesi.
A giugno 2022 infatti Christine Lagarde annunciava la fine della politica accomodante della BCE per quanto riguarda i tassi di interesse. Tale politica aveva garantito per diversi anni tassi di interesse a livelli stabilmente molto bassi, con indici euribor negativi e irs prossimi allo zero.
Dicevamo giugno 2022, solo pochi mesi fa, ma sembra passata un’era.
Difatti il 21 luglio come annunciato il primo scossone, forte un +0,50 quando a giugno si era ventiliato solo uno 0,25. Con l’aumento veniva annunciato un prossimo rialzo per settembre.
Ed ecco implacabile il 14 settembre, subito dopo le vacanze, un aumento monstre del +0,75, l’incremento più elevato mai fatto dalla BCE. Ed anche qui l’annuncio di prossimi interventi al rialzo.
Quindi l’ultimo di pochi giorni fa, il 27 ottobre sempre con un +0,75.
In totale abbiamo avuto un incremento del 2% complessivo, già assorbito dagli indici che si sono incrementati in pari misura chi più chi meno.
Questo aumento ha interessato innanzitutto chi aveva contratto mutui a tasso variabile, un 2% su un mutuo di 100.000 euro significa un aumento della rata di 165 euro non poco.
Anche chi aveva in corso richieste di mutuo ha visto applicate dalle banche regole più restrittive proprio per il rischio di aumento delle rate da aggiungere ai rincari generalizzati su tutta la busta della spesa, energia e generi alimentari in primis.
In questa fase stiamo consigliando ai nostri clienti che negli anni passati non sono riusciti a surrogare a tasso fisso di valutare una surroga con prodotti che includano le cosiddette protezioni al rialzo, mutui a tasso protetto appunto e mutui con clausole CAP.
Se hai in corso un mutuo a tasso variabile, contattaci subito per una consulenza gratuita al fine di valutare come metterti al riparo da questa situazione che durerà anche nei prossimi mesi.